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Un'opera giovanile dell'autore del Conte di Montecristo che anticipa le pagine migliori del romanziere maturo (il racconto della congiura dei Pazzi, il ritratto dell'equivoco Lorenzino, la scena dell'omicidio di Alessandro il Moro e la storia d'amore di Francesco I e Bianca Cappello sono esempi emblematici in questo senso) e riflette innanzitutto l'interesse di Dumas per la storia delle grandi dinastie, ma soprattutto rivela la sua straordinaria abilità nel rendere avvincenti i fatti storici, mestiere nel quale si dimostrò maestro ineguagliabile, creando di fatto insieme a Walter Scott il «romanzo storico». Trasferitosi a Firenze per evitare i creditori, nel 1844 Dumas si appassionò alle vicende dei Medici, e tornato in Francia ne descrisse storia, violenza e destini. Ricomparso in Francia 150 anni dopo la prima edizione, questo straordinario romanzo è praticamente inedito in italiano, se si eccettua una edizione quasi clandestina degli anni Trenta.